LA NOSTRA STORIA

Fondata nell’anno 1991, succedendo alla storica società “Yang Club”, la Società Sportiva PACI KARATE CLUB svolge principalmente l’attività sportiva presso la palestra Enrico Fermi di Via Verdi a San Donà di Piave e nella palestra Enrico Fermi di Caorle.

Pur tenendo in considerazione la componente sportiva, lo scopo del PACI KARATE CLUB è di mettere in risalto l’aspetto educativo che l’arte marziale può conferire a qualunque individuo.

Il concetto di karate è inteso come un continuo miglioramento e messa in discussione di se stessi, una ricerca di nuove dimensioni delle proprie capacità: un tutto unico di corpo e spirito.

Il maestro insegna a spogliarsi del proprio individualismo e ad abituarsi al sacrificio: tutte queste componenti, se ben alimentate, rappresentano un bagaglio che accompagnerà l’adepto nell’intero arco della propria esistenza, e non solamente negli anni in cui il movimento fisico sarà ideale e sciolto, ma ben oltre, fino alla soglia dell’infinito.

BREVE TRACCIATO PROFESSIONALE

Da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Paci, Zeffiro Massimo Gallo (28/01/1955 San Donà di Piave) inizia la pratica delle arti marziali nell’anno 1970 sotto la guida diretta del Maestro Y. Toyama, che dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’80, è stato pioniere e caposcuola indiscusso, per l’Italia, del karate wado ryu. Inoltre si avvale per molti anni dell’ulteriore insegnamento dei seguenti Maestri: Suzuki T., Takashima, Kobayashi, Maeda, Sakagami, Tanabe, Hayakawa, Ishikawa, Shiomitsu, Fukazawa, Shibamori, ecc.

Il Maestro Paci Gallo diventa professionista nel 1976.

Essere Artista Marziale di professione negli anni 70 era una cosa molto difficile, quasi impensabile, con gran parte della società civile italiana che non poteva capire e quasi accettare una scelta così diversa e anacronistica.

Esempio questo, assolutamente unico come Karateka Wado nella provincia di Venezia e con rarissimi altri casi in tutto il Veneto non solo per il Karate, ma per tutte le altre Discipline Marziali.

Pochissimi i professionisti puri (senza altro mestiere di supporto) anche tra i famosissimi Maestri giapponesi del passato e odierni. Essere BUDOKA di professione differisce sostanzialmente dal bravo hobbista o appassionato di Karate che si esercita, si allena o insegna le due o tre ore alla sera…essere BUDOKA di professione comporta accettare una vita intera di forti privazioni, e affrontare numerosissimi sacrifici. Tutte le ore del giorno dedicate allo Studio dell’Arte, alla ricerca di nuove idee e soluzioni, al durissimo allenamento del corpo e poi al cosciente insegnamento.

Quando il Maestro Toyama, a metà degli anni ottanta, è tornato definitivamente in Giappone, il Maestro Gallo si è fatto promotore di una grande iniziativa, quella di spianare la strada, in Italia, per l’insegnamento di questo stile di karate, ad un personaggio di grandissimo valore tecnico, che fino a quel momento ricopriva il ruolo di capo istruttore per l’Europa del gruppo Wado kai: il prof. Suzuki.

A metà degli anni ’90 inizia un rapporto di collaborazione tecnica con il Maestro Ishikawa, che è durato fino alla morte prematura del Maestro.

(anno 2008)

Il suo trascorso sportivo inizia nei primi anni ‘ 70 e termina a metà degli anni ‘ 80 annoverando numerosi piazzamenti in manifestazioni nazionali ed internazionali, in Federazioni diverse

Capitano e direttore tecnico della Nazionale Wado sia per il Maestro Toyama, che per il Maestro Suzuki, è stato:

  • arbitro in campionati nazionali ed europei
  • docente in vari stage di karate in Italia
  • autore di un quaderno tecnico di stile, pubblicato nell’anno 1995
  • primo in Italia ad essere insignito del 5° dan dal prof. T. Suzuki, nel luglio 1989
  • 6° dan nell’anno 1999
  • 7° dan nell’anno 2009
  • 8° dan nell’anno 2023 . Federazione Italiana Karate

Il suo interesse per la cultura orientale lo ha portato a considerare fortemente l’aspetto filosofico e, attraverso studi e vissuti personali, ha fatto proprio il vero messaggio dell’arte marziale. Quindi nel suo insegnamento, pur non trascurando l’aspetto sportivo, privilegia quello disciplinare, pedagogico e psicologico, poiché ritiene che questo tipo di approccio possa essere formativo per gli allievi di tutte le età e trasmetta loro forme di autoconsapevolezza delle capacità individuali e gestione delle proprie energie e dei propri gesti, che partono dalla mente e arrivano a tutte le parti del corpo, incanalandole in forme positive e facendo nascere una passione che può diventare compagna di vita.

Autore nel marzo 2010 di un DVD specifico del suo Kata ZANSHO, dei ZANSHO KUMITE, dei ZANSHO Dai Kumite e arricchito da fondamentali insegnamenti sul Karate Wado e sull’Arte Marziale in generale.

Nel dicembre 2021 riceve un grande Onore direttamente dal Giappone:
il Maestro Toyama gli fa dono della Sua usata cintura nera, prezioso ed inconfutabile simbolo di una straordinaria e lunghissima vita da Artista Marziale specialista nel Karate Wado.

Paci Sensei nel suo Kata Zansho luglio 2004

…PER UN AMICO

Braccia che si intrecciano.

Karategi bianchi.

Capelli raccolti.

Gocce di sudore.

Guantini sporchi.

Rudi gentilezze.

Corpi che si scontrano.

Un esercizio da fare.

Una tecnica non capita.

Borse strapiene.

Tanta fatica.

Piedi nudi.

Qualche risata.

Poche parole.

Tante vittorie.

Contro gli altri.

Con noi stessi.

Ragazze.

Ragazzi.

Uomini.

Donne.

Un Maestro.

Ancora insieme.

Un amico.

Anni che passano.

Insieme.

Grandi emozioni.

Un augurio.

Senza dediche.

Con sincerità.

Questo è il Paci karate club.

Donatella Giacchetto

Perché fare Kata Zansho?

Zansho Kata testimonia l’Amore, l’impegno, il Desiderio, l’Affezione al Club

Dove

Ci Si è liberamente inseriti e dove quotidianamente viene offerta la Nostra Volontà

Per rendere la Nostra Arte sempre più Raffinata

Zeffiro Paci Gallo – giugno 2015

VETRINA D’AUTORE

Presso la galleria Bortolotto di San Donà di Piave è stata allestita una vetrina d’autore che rappresenta la storia marziale e culturale del Paci Karate Club.

Toyama Sensei e Paci Sensei presso il Dojo di Caorle 2007